La Fisica si studia per sport

Dall’intenzione di coniugare scienza, passione e studio è nata l’idea di ricercare nella realtà quotidiana applicazioni concrete di quel cumulo di formule che lezione dopo lezione il nostro professore di fisica ci costringeva molto democraticamente ad imparare. Un po’ per gioco, un po’ per l’ostinazione di sormontare gli ostacoli dello studio della disciplina, è nato il nostro progetto laboratoriale “La Fisica si studia per sport”.

Una equazione di secondo grado è diventata così un modo per calcolare a che distanza dal canestro deve disporsi un giocatore di basket che lancia una palla con una certa velocità per avere la certezza “matematica” di fare canestro. Abbiamo trasformato il piano inclinato (tra gli argomenti più odiati in assoluto) in una pista da sci per calcolare con che velocità uno sciatore arriva a fondo valle. Anche un campo di calcio può essere un buon laboratorio di fisica: abbiamo sperimentato la rimessa laterale  calcolando l’angolo di inclinazione delle braccia per un ottimale lancio, abbiamo calcolato la velocità da imprimere a un pallone per fare goal quando si batte un rigore. Lo studio della fisica è diventato per noi l’occasione di “metterci in gioco”.

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